Teutoburgo è stata forse
una tra le più importanti battaglie svoltasi sotto il principato di
Augusto.
Ai confini settentrionali del
grande impero romano i barbari premevano al confine. Dopo che Tiberio
, il figlio adottivo di Augusto, aveva conquistato la parte
settentrionale della Germania, i territori tra il Reno e l'Elba erano
diventa una provincia che Augusto affidò a Publio Quintilio Varo.
Ma il giogo romano non
piaceva a questi popoli liberi e affidandosi alla loro grande
conoscenza dei territori ebbero la meglio su tre legioni.
La foresta sconosciuta ai romani divenne la loro tomba |
Terminato il periodo delle
operazione belliche, Varo conduceva le sue truppe ai campi invernali,
per svernare appunto. Si muoveva in territori sconosciuti, guidato da
guide locali, che, segretamente, erano d'accordo con Arminio, capo
dei cherusci.
Le guide portarono le tre
legioni dritte dritte nel cuore della foresta di Teutoburgo. Tra
paludi e acquitrini fu il massacro.
La battaglia durò tre
giorni: i romani stremati dal freddo, dalla pioggia e dalla marcia
cadevano uno dopo l'altro. Il terzo giorno cadde anche Varo che si
trafisse con la propria spada.
Il solo Arminio, con una
coalizione di Cherusci e Bructeri (e altri) aveva annientato tre
legioni ( XVII, XVIII, XIX) e qualcosa come 5000 ausiliari.
Quando la notizia si seppe a
Roma, scrive Svetonio: "...dicono che Augusto si
mostrasse così avvilito da lasciarsi crescere la barba ed i capelli,
sbattendo, di tanto in tanto, la testa contro le porte e gridando:
"Varo rendimi le mie legioni!"
Non si
sa se la disperazione di Augusto sia invenzione del biografo o
realtà, quel che è certo è che con la disastrosa sconfitta l'impeto
e la forza di espansione romana si fermò in quelle remote regioni
del Reno.
Questo è quello che ci
insegna la storia, che il passato è immutabile. Ma se solo per
un'attimo provassimo a chiederci che cosa sarebbe successo se le cose
fossero andate in maniera diversa, quali scenari alternativi avrebbe
creato la storia?
Siamo nel campo della pura
speculazione che dalla storia prende solamente spunto.
Se Augusto non avesse posto
Varo come governatore... Se Arminio non si fosse ribellato ai
Romani... Se i romani non si fossero addentrati nella foresta... Se i
romani avessero vinto la battaglia...
A veder bene nel dettaglio
credo che le possibili premesse siano molte di più, ma quello che
interessa è il passato alternativo più probabile.
Come già detto la sconfitta
fu un punto di arresto per l'espansione romana che dovette
accontentarsi di quel che già possedeva. L'impero era effettivamente
molto vasto, e mai si era visto prima d'ora un'entità simile (se si
esclude l'impero di Alessandro il Macedone, il quale però fu
parecchio effimero). Tutto questo era dovuto non solo
all'organizzazione (bellica in primis) romana, ma anche alla loro
cultura pragmatica. Ogni volta che venivano sconfitti i romani si
rialzavano più motivati di prima e ogni affronto subito lo facevano
pagare caro. Erano nanetti dalla memoria lunga.
Con queste caratteristiche i
romani erano i predatori del mondo umano, conquistatori per natura.
Se avessero sconfitto
Arminio, o se la battaglia non fosse mai avvenuta, molto
probabilmente il Reno sarebbe stato scavalcato con grande facilita.
Non sarebbe stato facile attraversare i territori polacchi, anche
durante i mesi estivi, ma fino ad un certo punto ce l'avrebbero
fatta.
La conquista ha uno scopo:
sottomettere una paese rivale e/o impossessarsi delle risorse e delle
ricchezze del dato paese. Proseguire alla cieca in territori poveri e
freddi non avrebbe avuto senso, abbandonati allora i territori
dell'attuale Polonia (ornando i confini con fortificazioni) si
sarebbero diretti nell'attuale Ucraina, cingendo il mar Nero da nord,
e da sud (con la contemporanea conquista della Galizia e Cappadocia
in Turchia negli anni a venire).
L'impero avrebbe così
assunto una forma più estesa e più compatta. Non avrebbe più avuto
il problema dei Germani al confine (ma solo come alleati interni), al
loro posto sarebbero subentrati Sciti e Sarmati, abili cavalieri, ma
troppo dispersi per poter essere una vera minaccia.
Una maggiore estensione
avrebbe significato l'ampliamento delle province e degli organi
amministrativi. Forse non si sarebbe giunti alla fatale ma necessaria
divisione tetrarchica di Diocleziano e di conseguenza nemmeno alla
bipartizione Occidente/Oriente, divisione che portò alla morte
l'impero. Unito avrebbe retto con maggior vigore alla carica unna.
L'impero sarebbe durato
forse oltre il 476 ma non credo per molto. Sarebbe caduto per cause
interne allo stesso impero, cause che nemmeno la forza dei romani
sarebbe riuscita a contrastare.
L'Europa romana, come sarebbe potuta essere. |
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