mercoledì 9 gennaio 2013

Clades Variana



Teutoburgo è stata forse una tra le più importanti battaglie svoltasi sotto il principato di Augusto.
Ai confini settentrionali del grande impero romano i barbari premevano al confine. Dopo che Tiberio , il figlio adottivo di Augusto, aveva conquistato la parte settentrionale della Germania, i territori tra il Reno e l'Elba erano diventa una provincia che Augusto affidò a Publio Quintilio Varo.
Ma il giogo romano non piaceva a questi popoli liberi e affidandosi alla loro grande conoscenza dei territori ebbero la meglio su tre legioni.
La foresta sconosciuta ai romani divenne la loro tomba
Terminato il periodo delle operazione belliche, Varo conduceva le sue truppe ai campi invernali, per svernare appunto. Si muoveva in territori sconosciuti, guidato da guide locali, che, segretamente, erano d'accordo con Arminio, capo dei cherusci.
Le guide portarono le tre legioni dritte dritte nel cuore della foresta di Teutoburgo. Tra paludi e acquitrini fu il massacro.
La battaglia durò tre giorni: i romani stremati dal freddo, dalla pioggia e dalla marcia cadevano uno dopo l'altro. Il terzo giorno cadde anche Varo che si trafisse con la propria spada.
Il solo Arminio, con una coalizione di Cherusci e Bructeri (e altri) aveva annientato tre legioni ( XVII, XVIII, XIX) e qualcosa come 5000 ausiliari.
Quando la notizia si seppe a Roma, scrive Svetonio: "...dicono che Augusto si mostrasse così avvilito da lasciarsi crescere la barba ed i capelli, sbattendo, di tanto in tanto, la testa contro le porte e gridando: "Varo rendimi le mie legioni!"
Non si sa se la disperazione di Augusto sia invenzione del biografo o realtà, quel che è certo è che con la disastrosa sconfitta l'impeto e la forza di espansione romana si fermò in quelle remote regioni del Reno.


Questo è quello che ci insegna la storia, che il passato è immutabile. Ma se solo per un'attimo provassimo a chiederci che cosa sarebbe successo se le cose fossero andate in maniera diversa, quali scenari alternativi avrebbe creato la storia?
Siamo nel campo della pura speculazione che dalla storia prende solamente spunto.
Se Augusto non avesse posto Varo come governatore... Se Arminio non si fosse ribellato ai Romani... Se i romani non si fossero addentrati nella foresta... Se i romani avessero vinto la battaglia...
A veder bene nel dettaglio credo che le possibili premesse siano molte di più, ma quello che interessa è il passato alternativo più probabile.
Come già detto la sconfitta fu un punto di arresto per l'espansione romana che dovette accontentarsi di quel che già possedeva. L'impero era effettivamente molto vasto, e mai si era visto prima d'ora un'entità simile (se si esclude l'impero di Alessandro il Macedone, il quale però fu parecchio effimero). Tutto questo era dovuto non solo all'organizzazione (bellica in primis) romana, ma anche alla loro cultura pragmatica. Ogni volta che venivano sconfitti i romani si rialzavano più motivati di prima e ogni affronto subito lo facevano pagare caro. Erano nanetti dalla memoria lunga.
Con queste caratteristiche i romani erano i predatori del mondo umano, conquistatori per natura.
Se avessero sconfitto Arminio, o se la battaglia non fosse mai avvenuta, molto probabilmente il Reno sarebbe stato scavalcato con grande facilita. Non sarebbe stato facile attraversare i territori polacchi, anche durante i mesi estivi, ma fino ad un certo punto ce l'avrebbero fatta.
La conquista ha uno scopo: sottomettere una paese rivale e/o impossessarsi delle risorse e delle ricchezze del dato paese. Proseguire alla cieca in territori poveri e freddi non avrebbe avuto senso, abbandonati allora i territori dell'attuale Polonia (ornando i confini con fortificazioni) si sarebbero diretti nell'attuale Ucraina, cingendo il mar Nero da nord, e da sud (con la contemporanea conquista della Galizia e Cappadocia in Turchia negli anni a venire).
L'impero avrebbe così assunto una forma più estesa e più compatta. Non avrebbe più avuto il problema dei Germani al confine (ma solo come alleati interni), al loro posto sarebbero subentrati Sciti e Sarmati, abili cavalieri, ma troppo dispersi per poter essere una vera minaccia.
Una maggiore estensione avrebbe significato l'ampliamento delle province e degli organi amministrativi. Forse non si sarebbe giunti alla fatale ma necessaria divisione tetrarchica di Diocleziano e di conseguenza nemmeno alla bipartizione Occidente/Oriente, divisione che portò alla morte l'impero. Unito avrebbe retto con maggior vigore alla carica unna.
L'impero sarebbe durato forse oltre il 476 ma non credo per molto. Sarebbe caduto per cause interne allo stesso impero, cause che nemmeno la forza dei romani sarebbe riuscita a contrastare.


L'Europa romana, come sarebbe potuta essere.

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